martedì 31 maggio 2016
La Conoscenza....
"E cammin facendo, ho acquisito la convinzione che la nostra educazione, per quanto dia strumenti per vivere in società (leggere, scrivere, far di conto), per quanto dia gli elementi (sfortunatamente separati) di una cultura generale (scienze della natura, scienze umane, letteratura, arti), per quanto si dedichi a preparare o a fornire un’educazione professionale, soffre di una carenza enorme per quanto concerne un bisogno primario del vivere: ingannarsi e cadere nell’illusione il meno possibile, riconoscere fonti e cause dei nostri errori e delle nostre illusioni, cercare in ogni occasione la conoscenza più pertinente possibile. Da qui una primaria ed essenziale necessità: insegnare a conoscere la conoscenza, che è sempre traduzione e ricostruzione.....
L’errore e l’illusione dipendono dalla natura stessa della nostra conoscenza, e vivere è affrontare continuamente il rischio di errore e di illusione nella scelta di una decisione, di un’amicizia, di un habitat, di un coniuge, di un mestiere, di una terapia, di un candidato alle elezioni, eccetera. Il pensiero complesso insegna a essere coscienti che ogni decisione e ogni scelta costituiscono una scommessa. " (da Edgar Morin, «Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione»)
lunedì 30 maggio 2016
Vantaggi dell’uso delle rubriche
INSEGNANTI:
Le rubriche rappresentano uno potente
mezzo, in mano dell’insegnante e degli allievi, per definire la qualità degli
apprendimenti, rendendo trasparenti le attese degli insegnanti relativamente al
compito da svolgere e alla padronanza da possedere. Abilità e conoscenze
monitorate dalle rubriche finiscono per essere apprese poiché considerate veramente
importanti dagli studenti per la loro esperienza di vita.
Come riportato da Goodrich, ad alcuni
studenti non piacciono le rubriche, poiché affermano che “se commetti qualche
errore o non fai le cose come andrebbero fatte perché non ne hai voglia,
l’insegnante può dimostrarti che tu conoscevi in anticipo cosa eri tenuto a
realizzare”.
STUDENTI
Le rubriche aiutano gli studenti a
divenire più profondi nel giudicare la qualità dei propri lavori e quella degli
altri (autovalutazione
e metacognizione). Quando le rubriche sono usate per
condurre la propria valutazione e quella dei compagni, gli studenti diventano
sempre più capaci di individuare e risolvere problemi che si presentano nel
loro lavoro e in quello degli altri.
Inoltre, ripetendo molte volte la pratica
attraverso la valutazione dei pari, e specialmente con l’autovalutazione,
migliorano il senso di responsabilità verso i propri lavori e riducono le
domande del tipo “ho finito?” rivolte all’insegnante.
GENITORI
Dall’uso della rubrica i genitori
conoscono esattamente cosa i propri figli debbano fare per avere successo. La
rubrica infatti diviene un interessante strumento di comunicazione
insegnante(scuola)- genitori (famiglia), poiché quando è mostrata tra
insegnanti-genitori-studenti, comunica in un modo concreto e osservabile le
condizioni che per la scuola hanno maggior valore.
È in grado di chiarire la vision di fondo,
quella a cui si tende, all’interno della scuola, e comunicarla agli studenti e
ai genitori.
Il Piano dell’Offerta Formativa inoltre,
potrebbe essere un ulteriore strumento nel quale trovano posto le rubriche che
esplicano le scelte curricolari afferenti alla visione educativa della scuola.
RUBRICHE E PADRONANZA DELLA COMPETENZA
Il solo modo
con il quale possiamo giudicare propriamente dove siamo, è legato a dove vogliamo
essere (Wiggins G., 1998).
Questa
introduzione di uno degli autori più
compromessi nella fondazione della valutazione di tipo autentico, riassume
anche la finalità dell’uso degli oggetti denominati “rubriche”: esse mirano ad
educare e migliorare le prestazioni degli studenti, divenendo altresì una guida nell’essenzialità dei saperi disciplinari. Tendono
quindi a superare l’idea di una verifica meramente di controllo sulle attività
svolte e sulle conoscenze.
Due pilastri sui quali le rubriche si
fondano sono il compito autentico (authentic task) e l’amichevole feedback sul
compito. Attraverso di essi – incastonati nelle rubriche – la valutazione autentica si presenta come una vera valutazione
attraverso i compiti “veri” che permettono all’insegnante di capire se gli
studenti possono consapevolmente usare ciò che hanno appreso, in situazioni
diverse, nuove o sempre più vicine, approssimativamente, a quelle della vita
(Wiggins, 1998).
L’uso della
competenza in situazione, richiedendo l’insieme di abilità e di conoscenze
sulle quali si basa l’azione, permette di evidenziare il livello di padronanza di ogni studente, definita anche
dall’ambiente, dal contesto o dalla natura stessa del compito.
Cos’è una rubrica?
McTighe e Wiggins (1999) definiscono una
rubrica come uno strumento per valutare un prodotto oppure una prestazione. È
composta da: criteri valutativi, una scala definita e indicatori descrittivi
per differenziare i livelli di comprensione, di abilità, di qualità.
Queste
definizioni ci portano a dire quindi che una rubrica – piuttosto che essere
l’attribuzione di un singolo punteggio – diviene una guida all’attribuzione di
punteggio comparativo che cerca di valutare le prestazioni dello studente basandosi su un insieme di criteri che vanno da un
livello minimo a uno massimo (Danielson C., Hansen P., 1999).
Il compito che l’insegnante assegna al
gruppo o allo studente, può essere un prodotto, una prestazione, che stimolano negli studenti abilità di
pensiero critico, creativo o di saper analizzare ed organizzare le
informazioni. La descrizione dettagliata dei differenti livelli di prestazione
di McTighe e Wiggins, permettono di definire un insieme uniforme di criteri o
indicatori specifici che saranno usati per giudicare il lavoro degli studenti.
Le rubriche così organizzate,
generalmente, dovrebbero consentire a due insegnanti diversi di pervenire alla
medesima valutazione. Questo aspetto evidenzia la potenzialità
della rubrica, ovvero la forte riduzione di soggettività nella valutazione di
una competenza, permettendo di rendersi conto delle reali possibilità della
persona di trasferirla ad altri contesti.
martedì 24 maggio 2016
Curricolo
Il Curricolo
Complesso organizzato delle esperienze di apprendimento che una scuola progetta e realizza per gli studenti al fine di conseguire le mete formative desiderate.
Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’Offerta Formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento definiti centralmente nelle Indicazioni.
Mappa di Kerr
Complesso organizzato delle esperienze di apprendimento che una scuola progetta e realizza per gli studenti al fine di conseguire le mete formative desiderate.
Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’Offerta Formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento definiti centralmente nelle Indicazioni.
Mappa di Kerr
lunedì 9 maggio 2016
A proposito di competenze
La persona competente è….
capace di affrontare validamente compiti e risolvere problemi in situazione, mobilitando e orchestrando le proprie risorse interne (conoscenze, abilità, disposizioni-atteggiamenti) e quelle esterne disponibili. (rielaborazione da Pellerey, 2004 e 2013 e Le Boterf, 1990)
capace di affrontare validamente compiti e risolvere problemi in situazione, mobilitando e orchestrando le proprie risorse interne (conoscenze, abilità, disposizioni-atteggiamenti) e quelle esterne disponibili. (rielaborazione da Pellerey, 2004 e 2013 e Le Boterf, 1990)
lunedì 2 maggio 2016
la metacognizione
Cesare Cornoldi, definisce la metacognizione come “l’insieme delle attività psichiche
che presiedono al funzionamento cognitivo, e più specificatamente distingue tra
conoscenza metacognitiva (le idee che un individuo possiede sul proprio
funzionamento mentale e che includono le impressioni, le intuizioni, le
autopercezioni) e i processi metacognitivi di controllo (tutte le attività
cognitive che presiedono a qualsiasi funzionamento cognitivo e che includono la
previsione, la valutazione, la pianificazione, il monitoraggio)”
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