Blog curato dalla prof.ssa Maria Principato finalizzato alla documentazione delle attività svolte in seno al progetto "Competenze" della SSPG "Martiri d'Ungheria" - Scafati CM: SAMM222003
Una sfida per l'insegnamento: se si cambiano solo i programmi che
figurano nei documenti, senza scalfire quelli che sono nelle teste,
l'approccio per competenze non ha nessun futuro!
(P. Perrenoud 2003)
COS’È LA COMPETENZA? “La competenza si acquisisce con l’esperienza: il principiante impara in situazioni di apprendimento nel fare insieme agli altri. Quando l’alunno saprà in autonomia utilizzare saperi e abilità anche fuori della scuola per risolvere i problemi della vita, vorrà dire che gli insegnanti hanno praticato una didattica per competenze. Avere competenza significa, infatti, utilizzare anche fuori della scuola quei comportamenti colti promossi nella scuola “ (Giancarlo Cerini)
E' una grande sfida. Infatti Perrenoud scrive che occorre: "Convincere gli allievi a cambiare mestiere". Una diversa modalità con cui avvicinarsi all’insegnamento non impatta solo con le resistenze e le routine del corpo docente, ma anche con gli stereotipi, le aspettative, i modelli culturali degli studenti, delle loro famiglie, della comunità sociale. Inoltre il sociologo francese sottolinea altre necessità dell'approccio per competenze: 1. Negoziare progetti formativi con i propri allievi. Il ruolo di protagonista del proprio apprendimento affidato agli studenti si riflette nella pratica della contrattualità formativa, funzionale a una condivisione di senso del lavoro didattico, non solo con gli studenti, ma anche con gli altri soggetti coinvolti (genitori,interlocutori esterni, personale ATA…); 2. Adottare una pianificazione flessibile. L’aggancio con problemi di realtà richiede un approccio strategico alla progettazione, fondato sulla messa a fuoco di alcune linee d’azione da adattare e calibrare durante lo sviluppo del percorso formativo; 3. Praticare una valutazione per l’apprendimento. La pratica consapevole in cui si esprime l’apprendimento amplifica il potenziale formativo del momento valutativo, vero e proprio specchio attraverso cui conoscere e riconoscersi, risorsa metacognitiva per il soggetto che apprende; 4. Andare verso una minore chiusura disciplinare. Necessità di una pluralità di sguardi attraverso cui osservare e comprendere la propria esperienza
Esatto!! Questo è il grande rischio
RispondiEliminaCOS’È LA COMPETENZA?
RispondiElimina“La competenza si acquisisce con l’esperienza: il principiante impara in situazioni di apprendimento nel fare
insieme agli altri. Quando l’alunno saprà in autonomia utilizzare saperi e abilità anche fuori della scuola per
risolvere i problemi della vita, vorrà dire che gli insegnanti hanno praticato una didattica per competenze. Avere
competenza significa, infatti, utilizzare anche fuori della scuola quei comportamenti colti promossi nella scuola “
(Giancarlo Cerini)
E' una grande sfida. Infatti Perrenoud scrive che occorre: "Convincere gli allievi a cambiare mestiere". Una diversa modalità con cui avvicinarsi all’insegnamento non impatta solo con le resistenze e le routine del corpo docente, ma anche con gli stereotipi, le aspettative, i modelli culturali degli studenti, delle loro famiglie, della comunità sociale.
RispondiEliminaInoltre il sociologo francese sottolinea altre necessità dell'approccio per competenze:
1. Negoziare progetti formativi con i propri allievi. Il ruolo di protagonista del proprio apprendimento affidato agli studenti si riflette nella pratica della contrattualità formativa, funzionale a una condivisione di senso del lavoro didattico, non solo con gli studenti, ma anche con gli altri soggetti coinvolti (genitori,interlocutori esterni, personale ATA…);
2. Adottare una pianificazione flessibile. L’aggancio con problemi di realtà richiede un approccio strategico alla progettazione, fondato sulla messa a fuoco di alcune linee d’azione da adattare e calibrare durante lo sviluppo del percorso formativo;
3. Praticare una valutazione per l’apprendimento. La pratica consapevole in cui si esprime l’apprendimento amplifica il potenziale formativo del momento valutativo, vero e proprio specchio attraverso cui conoscere e riconoscersi, risorsa metacognitiva per il soggetto che apprende;
4. Andare verso una minore chiusura disciplinare. Necessità di una pluralità di sguardi attraverso cui osservare e comprendere la propria esperienza
Concordo con tutto quello che avete detto...
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